Scomparsi sull'Everest by Peter Firstbrook

Scomparsi sull'Everest by Peter Firstbrook

autore:Peter Firstbrook [Firstbrook, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Alpinismo
pubblicato: 1999-05-25T22:00:00+00:00


8. UNA MONTAGNA DI SPLENDIDE MEMORIE

Finché ci saranno cuori che s’infiammano per le gesta eroiche, il crudele Everest - con noi impietoso - rimarrà una montagna di splendide memorie.

Geoffrey Winthrop Young, necrologio per George Mallory.

Ruth Mallory si trovava a Cambridge quando ricevette una lettera del marito scritta il 24 aprile 1924: «Suppongo che il telegramma che annuncerà il nostro successo, se successo sarà, precederà questa lettera, ma senza fare nomi. Quanto spererai che io sia uno dei conquistatori! E non credo che resterai delusa. Il tuo sempre devoto, George» (1).

In effetti dal Tibet giunse un telegramma, ma diverso da quello che Mallory aveva preannunciato. Tre giorni dopo l'ultimo avvistamento dei due scalatori Norton mandò una staffetta dal campo base a Phari Dzong con un messaggio in codice. Diceva:

«Obterras London - Mallory Irvine Nove Remainder Alcedo - Norton Rongbuk» (2).

Hinks lo ricevette alla Royal Geographical Society il 19 giugno: decodificato, spiegava che Mallory e Irvine erano morti nel corso di un ultimo tentativo di conquistare la vetta, ma il resto del gruppo era al sicuro al campo base. Disgraziatamente la notizia trapelò alla stampa prima che Hinks riuscisse a informare i parenti dei due scalatori, così Ruth venne a sapere della morte del marito da un giornalista che suonò alla porta di casa chiedendole un commento. Stordita dalla notizia e dal modo in cui l'aveva ricevuta, andò a fare una lunga passeggiata in compagnia di amici intimi (3).

Il giorno dopo il Comitato Everest tenne una conferenza stampa ufficiale e inviò un telegramma alla spedizione in Tibet:

«Comitato congratulasi caldamente con intero gruppo per eroici risultati resi pubblici in data odierna. Specialmente apprezzata eccellente conduzione. Tutti profondamente commossi per morte gloriosa scalatori dispersi vicino vetta. A tutti migliori auguri per pronto ristabilimento. Collie» (4).

Douglas Freshfield, che era stato presidente dell'Alpine Club, criticò il tono inopportuno, quasi celebrativo del cablogramma. Anche se portava la firma di Norman Collie, nuovo presidente del Club, Freshfield sospettava che fosse opera di Hinks e gli scrisse lamentandosi che «‘congratulazioni’ è una parola che qualcuno ha fatto fatica a mandare giù» (5).

Quel sabato Arthur Benson, il tutor di Mallory ai tempi di Cambridge, lesse su un quotidiano la notizia della sua morte e non trovò niente da celebrare nella «morte gloriosa» del suo vecchio studente: «Sono rimasto senza fiato. Che terribile tragedia. Penso che la gente abbia il diritto di rischiare la propria vita, ma questa era la sua terza spedizione, e aveva una moglie e due [sic] figli […]» (6).

La notizia scosse la nazione; tra giugno e luglio si tenne un gran numero di tributi pubblici e giunsero innumerevoli messaggi di cordoglio, tra cui uno di re Giorgio Quinto. A Charterhouse il preside Frank Fletcher ricordò così il suo ex collega: «Ci ha lasciato i ricordi indimenticabili di un caro amico, ricordi di forza impeccabile, formidabile resistenza e grande spirito di avventura. E di amore per la bellezza e per le cose belle, che sono una forma di amore per Dio» (7).

Nessuno scalatore ricevette mai simili riconoscimenti dopo la morte.



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